Un film su un prostituto gay che cerca amore ha tutti gli ingredienti di un disastro regressivo e reazionario. Tuttavia, Camille Vidal-Naquet evita con grazia la trappola di inquadrare il lavoro sessuale come antitesi dell’amore. Per il suo fulminante esordio nel lungometraggio, il regista francese ci regala un’ode alla libertà.