Seconda di quattro fratelli, Jeannette cresce con una madre immatura e capricciosa, più attenta agli scorci da dipingere che alle necessità dei figli, e un padre affettuoso ma alcolizzato. Quando non è ubriaco, Rex Walls si getta in progetti sconsiderati, elabora complesse strategie di guadagno e infarcisce la mente dei figli di aneddoti bizzarri e fantasiosi, che col tempo alle due sorelle maggiori non bastano più. L’immaginario castello di vetro, che lo sconclusionato genitore progetta un giorno di costruire per le bambine, diventa perciò simbolo dei fallimenti e delle promesse infrante. Ma anche dei guizzi della follia e dell’immaginazione.